mercoledì 5 dicembre 2007

D'Alema Contro i Matrimoni Gay


E se pare che i fantomatici "CUS" di cui si parlava qualche mese fa come pronta sostituzione ai rifiutati Dico e Pacs possano essere riesumati a gennaio per essere votati e di conseguenza accettati (si, e aspetta e spera), una bufera è stata innescata da alcune recenti dichiarazione del Ministro degli Esteri D'Alema che in questi giorni è andato in visita presso un istituto tecnico per rispondere alle domande degli studenti. Si è parlato di molte cose, dall'Islam alle varie problematiche che affliggono il nostro paese, ma la cosa che ci tocca ancora più da vicino è stata la domanda riguardo i matrimoni gay fatta da una ragazza dell'ultimo anno, a cui D'Alema ha risposto testualmente così: "No, non sono favorevole al matrimonio tra omosessuali perché il matrimonio tra un uomo e una donna è il fondamento della famiglia, per la Costituzione. E, per la maggioranza degli italiani, è pure un sacramento. Il matrimonio tra omosessuali, perciò, offenderebbe il sentimento religioso di tanta gente. Due persone dello stesso sesso possono vivere uniti senza bisogno di simulare un matrimonio. Lo Stato, però, deve riconoscere loro diritti civili e sociali. Mi accontenterei di fare la legge...". Insomma che dire.. Non mi sento di attaccarlo da un lato e mi sento di aggredirlo dall'altro. Un paese laico deve camminare con le sue gambe senza bisogno di bastoni papali, e soprattutto noi non offenderemmo proprio nessuno visto che siamo noi stessi offesi da secoli per essere letteralmente ignorati dallo Stato. Ma è anche vero che con questo ragionamento, a furia di lotte e battaglie varie, prima o poi almeno la concessione dei diritti che per noi sono basilari e appunto di diritto dovrebbero saltar fuori. Dopo queste dichiarazione D'Alema mi piace molto di meno, ma se davvero è d'accordo per il riconoscimento dei nostri diritti almeno come coppie di fatto (e a me personalmente del matrimonio non frega nulla, che lo lascino agli etero), potremmo avere un alleato in più.

1 commento:

  1. Se baffino di ferro volesse davvero praticare una realpolitik che si accontenti del possibile ed eviti i voli pindarici mi potrebbe star bene. Il famoso principio del "pochi, maledetti e subito" non è del tutto disprezzabile, vista l'aria che tira nel nostro Paese. Ma mi fa venire la nausea che invece di praticare un sano pragmatismo si accodi anche lui ai baciapile di turno. E mi fa incazzare come un bisonte il tono OFFENSIVO che usa nei miei riguardi, e verso quelli di milioni di cittadini italiani.
    Lui bada a non offendere i cattolici e offende noi . Come i tedeschi degli anni '30, che si sentivano "offesi" dalla presenza degli ebrei nella loro nazione.

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