martedì 11 marzo 2008

Il Nuovo Trionfo di Zapatero


Almeno i nostri cugini gay adesso saranno decisamente più felici e hanno finalmente la calma per tirare un gran sospiro di sollievo. Se fino a qualche emse fa si pensava che il governo Zapatero in Spagna potesse diventare solo un lontano ricordo, le recentissime elezioni hanno confermato come governatore ancora una volta il candidato socialista che è stato addirittura votato in misura ancora maggiore rispetto alle ultime elezioni ricevendo ben 5 seggi in più rispetto al mandato precedente. Un bellissimo traguardo per un Paese che a quanto pare vuole segnare un grosso punteggio per quanto riguarda la democrazia e i diritti civili visto che il politico spagnolo è uno di quelli che fa davvero qualcosa per la Spagna in questo senso facendo una politica mirata a soddisfare i bisogni e le richieste di chi è sempe meno ascoltato ma che chiede semplicemente dei diritti che ogni uomo deve avere. Parlo per le coppie gay come per le donne che lavorativamente e socialmente, con Zapatero avranno la strada maggiormente spianata. Come mai in politica noi non abbiamo uomini così incisivi? Perchè non abbiamo ancora un Partito Democratico che ingloba anche la teodem Binetti e nessuno si azzarda a zittire uno degli esponenti della Chiesa con un semplice ma significativo gesto della mano senza paura di scomuniche ufficiali quando la voce della Chiesa diventa un'ingerenza politica insostenibile? Spero che alle prossime, sempre più vicine, elezioni italiane, possiamo prendere esempio dalla Spagna.. ma sarebbe un miracolo.

1 commento:

  1. Bagnasco ha ricordato i "valori non negoziabili" per i quali chiama i cattolici italiani alle crociate.
    Ecco, fosse stato in Spagna il grande Zap gli avrebbe detto con fare deciso ma soave che in democrazia il più importante "valore non negoziabile" è la tutela dei diritti di tutti, ed il rispetto delle altrui opinioni.
    In Spagna i clericali hanno tentato la mobilitazione, hanno scatenato milioni di militanti, ai quali è stato peraltro riconosciuto il diritto di manifestare a proprio piacimento, ma anche fatto capire quali sono i "valori non negoziabili" di una democrazia.

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