lunedì 16 febbraio 2009

Torino Sempre più Gay-Friendly, tra Agenzie di Incontri e Condomini Gay


Anche se molti di noi spesso tendono a nasconderlo, è indubbio che il mondo gay sia spesso fatto anche da incontri mordi e fuggi, atti sessuali consumati solamente per il piacere di farlo, spesso con una persona di cui finiamo per conoscere bene preferenze di posizioni e misure ma di cui a stento riusciamo a conoscere il nome. Per queste pratiche ogni sito di incontri o profilo gay è buono per organizzare un veloce rendez vous con il bollente spirito del momento, ma quante volte ci si lamenta che non c'è una vera relazione che bussa alla nostra porta e il principe azzurro tarda ad arrivare? A portare un pò di speranza a chi non riesce a mettere la testa a posto, arriva il Delfino, un'agenzia di incontri tutta torinese che può vantarsi di essere la prima specializzata per coppie gay, permettendo a donne e uomini omosessuali di comparare i propri profili e programmare incontri in base alle proprie preferenze, al fine di iniziare semmai una bella storia d'amore. C'è chi non crede a questi meeting combinati, ma c'è anche chi non crede al colpo di fulmine, quindi chi dice che dietro questa nuova realtà non possa nascondersi quel cavallo bianco e quel capello biondo che inseguiamo da sempre nei nostri sogni? Torino è balzata poi alle cronache anche per l'intenzione di creare un condominio dedicato ai gay anziani e bisognosi, trasformando i giorni di necessità in serenità e benessere all'interno di un ambiente confortevole e altamente friendly. Per alcuni potrebbe essere un tentativo anche razzista verso gli eterosessuali di creare una lobby gay anche per la terza età, ma con questa nuova iniziativa Torino ha buone possibilità di diventare la vera città icona omosessuale d'Italia.

4 commenti:

  1. Un mio amico sostiene invece che le città del nord Italia siano tutte omofobiche e che la violenza contro i gay lì è all'ordine del giorno... io sostengo che tutto il mondo è paese.

    E ci ripetiamo in questa assurda fiera dell'ovvietà.

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  2. Ce ne sono molte anche al sud di città omofobiche, poi dipende dalle zone, dai quartieri, dalle persone e dalla mentalità ancora retrograda che regna purtroppo sovrana. Fatto sta che tra il Festival del cinema gay e nuove iniziative che stanno prendendo piede, Torino oltre ad essere una magnifica città, si prospetta sempre più accogliente

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  3. C'è nord e nord. Credo che Torino oggi sia fra le città meno omofobiche d'Italia, e non solo perché è la terza per numero di abitanti. Ha una lunga tradizione di cultura laica, e anche il cattolicesimo locale è molto più aperto e maturo di quanto non lo siano le gerarchie vaticane. La sua proverbiale riservatezza si traduce in un sostanziale rispetto per le differenze, di certo non amate ma non per questo osteggiate.
    Per quanto riguarda il mondo GLBT non bisogna dimenticare il ruolo importante svolto per molti decenni
    da personaggi del calibro di Pezzana, Cucco, Minerba, Mai, Silombria etc.

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  4. In che senso? A me non sembra che una città dove per avere il principe azzurro (bah) bisogna rivolgersi ad un agenzia sia proprio il massimo. Ovviamente, sempre a pagamento, altrimenti niente. E i locali da banco dove parlare con le persone come negli altri paesi dove sono finiti? Mai pensato che l'estetica del tuttosesso sia anche condizionata da quello che passa geograficamente il convento? una trentina di annunci su Kijij piemonte per relazione e 400 per sesso vorranno ben dire qualcosa. BASTA COLLE CAZZATE!

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