venerdì 26 marzo 2010

Bersani, Si ad Unioni Civili No a Matrimonio Gay


Poteva essere un inizio di primavera davvero interessate e finalmente importante per la comunità gay nazionale grazie ad una particolare sentenza della Corte Costituzionale riguardo la possibilità di introdurre anche in Italia il matrimonio per le coppie omosessuali, decisioni poi rimandata invece al prossimo 12 aprile. Peccato che a parlare ancora di quest'argomento, in un momento così delicato per l'intera comunità GLBT che freme in attesa dell'importante verdetto, per cui si scende in piazza da anni, è stato Pierluigi Bersani, l'uomo della sinistra per eccellenza che ha forse aperto troppo la bocca quando sarebbe stato meglio tacere. Infatti il leader del PD ha reso noto durante un'intervista con Enrico Mentana nel programma Mentana Condicio, che tra i suoi progetti ci sarà una regolazione delle convivenze stabili, comprese quelle tra omossessuali, purché tale regolazione non sia sovrapponibile a quella del matrimonio. Apriti cielo per tutte le associazioni omosessuali e i più noti esponenti politici dichiaratamente gay o vicino alla realtà omosessuale, tanto da definire Bersani come più a destra della destra vera e colpevole di aver pagato il dazio all'ala teodem che ancora è presente nel partito che dovrebbe garantire senza problemi questi diritti. Il punto è sempre quello: cerchiamo davvero qualcosa di così vicino al matrimonio o non ci interessa che la legge che si spera verrà formata venga definita esattamente matrimonio? E' giusto accontentarsi del meno peggio quando in Italia c'è chi a malapena si rende conto che al mondo esistono delle persone che amano individui dello stesso sesso ma che non ci si accorge che in realtà si è tutti uguali?

2 commenti:

  1. Io sono una persona come tutte le altre, perché dovrei essere umiliato a degno al massimo di una 'unione', insomma di un matrimonio che matrimonio non è? Alla domanda del post ("Il punto è sempre quello: cerchiamo davvero qualcosa di così vicino al matrimonio o non ci interessa che la legge che si spera verrà formata venga definita esattamente matrimonio?") non posso quindi che rispondere: nessuna delle due cose. Non voglio infatti "qualcosa di vicino al matrimonio", nè posso condividere i discorsi di chi tenta di umiliarmi a degno al massimo di un matrimonio tra virgolette: voglio UGUAGLIANZA, cioè la fine dell'esclusione dalla libertà di unirmi in matrimonio civile come tutti gli altri. Vale

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  2. Sottoscrivo ogni singola parola di Vale! Purtroppo sul diritto al matrimonio per le persone dello stesso sesso si fa troppa confusione. Consiglio la lettura dell'inchiesta "Matrimonio gay? Sì, lo voglio!", contenente 9 interviste che spiegano bene ogni aspetto della questione.

    Non esiste alcun problema di nomi, esiste solo un problema di diritti e di eguaglianze negate!

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