martedì 7 settembre 2010

Il Rifugio, Ozon Torna al Cinema con Maternità e Omosessualità


Ci ha deliziato nella passata stagione cinematografica con una sorta di favola moderna intitolata Ricky, nome del bambino protagonista, un batuffolo che fa preoccupare la sua famiglia per una strana particolarità, quella di avere delle ali sulla schiena proprio come un angelo. Il regista Francois Ozon nel suo nuovo lavoro abbandona invece il lato onirico delle sue opere e mostra anzi una realtà alquanto dura e pesante nel film "Il rifugio", proposto a Venezia rd uscito in contemporanea nelle sale di tutt'Italia, come al solito con una distribuzione poco attenta. La storia è quella di Mousse e Louis, una coppia parigina che passa le sue giornate a drogarsi, fino a quando per un'overdose lui muore e lei finisce in ospedale scoprendo un'inaspettata gravidanza, rifugiandosi sola in una casa in riva al mare. A seguire i passi del suo stato interessante ci sarà Paul, fratello omosessuale di Louis che si installerà nella casa estiva intrecciando un rapporto più intimo con la quasi cognata e conoscendo Serge, un uomo di servizio della donna con cui avrà una relazione. Il tocco magico di Ozon è fortemente presente anche in questo film, anche se alcune inspiegabili decisioni, soprattutto nelle parti finali, potevano magari essere evitate, tentando l'approfondimento dei rapporti tra i personaggi in modo differente. Resta comunque un film francese nudo e crudo, con una certa freddezza di dialogo e scene che di certo impressionerà gli appassionati del genere.

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