venerdì 23 settembre 2011

Suicida a 14 Anni, Vittima dell'Omofobia


In tv, oltre alla presenza evidentemente pilotata in alcuni famosi serial, le figure dell'omosessuale sono sempre ricondotte alla più familiare ed accogliente immagine della checca sopra le righe, con abiti estrosi ed incredibili ed un modo di fare vergognosamente femminile, modello in cui molti gay chiaramente non si rispecchiano.

Nella vita di tutti i giorni, tra la Chiesa che vorrebbe vedere linciati tutti gli om
osessuali, classi politiche intere che non fanno nulla per aiutare i componenti della comunità GLBT e mille iniziative a cui i gay sono totalmente estromessi, si può dire che la vita di chi ama persone dello stesso sesso risulta particolarmente difficile.

Cosa dire poi dei vandali, degli omofobi, dei bulli che non perdono occasione per apostrofare in modo offensivo e violento ogni atteggiamento anche minimamente sospetto, im
pedendo quindi alle persone gay di vivere serenamente la loro vita.

Un mix di questi elementi è stato la causa del suicidio di Jamey Rodemeyer, un quattordicenne di Buffalo, New York, che si è tolto la vita proprio per la tensione fortissima di dover sopportare tutto questo per il suo orientamento sessuale già molto chiaro.

Non riuscendo a vivere
una vita sociale normale, Jamey affidava alla rete tutte le sue frustrazioni e una seconda vita più serena e tranquilla, nonchè i suoi ultimi messaggi, ovvero il desiderio di essere ricordate quando avrebbe raggiunto le porte del Paradiso e un saluto a Lady Gaga, sua icona, nonchè una delle poche artiste davvero attive per la difesa della comunità gay.

Assurdo scoprire che ragazzi così giovani arrivano ad un tale livello di tristezza interiore e di disagio personale, dovuto da atteggiamenti omofobi, da togliersi la vita.

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