venerdì 14 ottobre 2011

Gay e Lavoro, una Ricerca Testimonia le Discriminazioni


Al giorno d'oggi, a meno che non si voglia continuare ad essere precariamente insieriti in un team di lavoro in un call center o si voglia guadagnare un briciolo di provvigione facendo l'agente di vendita, entrare a tutti gli effetti nel mercato del lavoro è un'impresa davvero complicata e spesso mai affine agli studi fatti con fatica e costi elevati.

Questa difficoltà si accresce ancora di più quando a cercare lavoro sono membri della comunità omosess
uale, magari poco insospettabili o transessuali, che vengono purtroppo ancora oggi discriminati, in special modo per incarichi più istituzionali, a causa del proprio orientamento sessuale.

A testimoniarlo è una recentissima ricerca c
he mette in luce questo triste fenomeno che riguarda non soltanto le persone che stanno cercando un lavoro, ma anche la pessima condizione in cui spesso si sentono messi quelli che già hanno un'occupazione ma che non sognano nemmeno di poter fare un tranquillo coming out nell'ambiente lavorativo.

Tra i settori più omofobi risultano esserci quelli della scuola, dei trasporti, delle forze armate
e dell'industria, ma sono sicuramente molti di più quelli che non vedono di buon occhio una persona gay, dall'ambiente sportivo fino agli enti pubblici in cui magari il mobbing è una pratica non inusuale.

Altro problema è l'assoluta ignoranza dei datori di lavoro, quando non omofobi loro stessi, de
lle condizioni in cui un uomo gay o una donna lesbica debbano lavorare, senza poter formare quindi un rapporto anche amichevole con i propri partner professionali: speriamo che in futuro, attraverso una conoscenza migliore del mondo gay anche alla massa, si possa evitare questa massa di inutili problemi dettati dall'omofobia ancora dilagante.

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