giovedì 6 ottobre 2011

Ross Watson, Arte Gay tra Pornodivi e Classicità


Con il termine arte gay si può intendere in realtà una marea di cose che ovviamente in Italia fanno molta fatica ad apparire, se non in pregevoli settori di nicchia, decisamente censurati al pubblico maggiore, ma che per fortuna riescono a trovare una giusta eco all'interno di situazioni varie, adatte al contesto, in altre parti del mondo.

Ad esempio sono diversi al giorno d'oggi i registi che decisono di dedicare una pellicola alla comunità gay narrando storie tra due uomini, due donne o affrontando lo spinoso tema trans, tra storie d'amore difficili e dalla trama complessa o in una commedia più leggera e divertente affollano i cinema internazionali.


Altro
carattere lo ha la letteratura, da sempre disseminata di personaggi omosessuali o quanto meno ambigui, dando uno spazio meritato a quelle realtà che nella società attuale ancora fanno fatica a trovare una collocazione precisa: discorso ancora più complesso può essere quello dell'arte pittorica.

Per fortuna ci sono esponenti dell'arte moderna che hanno fatto del filone gay il proprio pane quotidiano, come l'artista Ross Watson che è uno dei protagonisti del libro Untitled pubblicato dalla Gmuender e che raccoglie alcune sue opere, come sempre fortemente ammiccanti al mondo gay.


Dall'uso di personaggi cult legati al mondo omosessuale come Jak
e Shears o il pornodivo nostrano Alex Baresi, fino ad arrivare, come invetiva contro la chiesa, all'uso di un Francois Sagat che reinterpreta la Crocifissione di San Pietro del Caravaggio, l'artista si prodiga sempre per coniugare una certa sensualità omosex con un valore sociale molto forte.

Peccato che qui in Italia le opere di Ross Watson siano praticamente sconosciute se non tra i più ferventi appassionati d'arte.

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