mercoledì 26 ottobre 2011

Samuel Brinton, Torturato dal Padre Perchè Gay


In Italia c'è una certa difficoltà, per una persona che si scopre gay, comprendere la propria vera natura, accettarla ed infine avere il coraggio di comunicarla al mondo passando per tutte le persone che gli sono vicine, dal gruppo di amici più o meno stretti e tutti quelli che saranno conosciuti in seguito fino alla più pericolosa famiglia.

Questa paura non l'ha per niente avuta Samuel Brinton, un ragazzo americano che a soli 12 anni aveva già scoperto ed accettato pienamente la sua omosessualità ed aveva r
ivelato al padre la sua preferenza di stare accanto al proprio migliore amico piuttosto che andare a sbirciare di nascosto le riviste porno nascoste in casa come tutti i giovani adolescenti.

Da quel momento una serie di torture inimmaginabili hanno rappresentato una sorta di tentativo di cura per il ragazzo da parte del genitore: scariche elettriche con la visione di film porno gay e cubetti di ghiaccio guardando scene omoerotiche sono soltanto un esempio.


Da menzionare anche le molestie verbali, dal convincerlo di avere l'AIDS soltanto perchè pronto ad accettare la propria omosessualità, fino all'inculcargli la convinzione che il governo aveva l'intenzione di sopprimere tutti i ragazzi gay.


Dopo una finta conversione manifestata dal ragazzo prima di andare al college per
sfuggire alle torture che l'hanno portato in ospedale numerose volte, ora la famiglia sembra aver accettato la situazione reciprocamente, pronta a vivere quindi un menage casalingo più sereno e rispettoso.

Non sarebbe stato meglio però den
unciare le molestie subite invece di accettare passivamente tutto quello che è accaduto? Il protagonista era un genitore, una persona da amare, ma quelle situazioni sono state davvero insostenibili e sarebbe stata preferibile forse una punizione esemplare a livello giuridico piuttosto che un semplice racconto drammatico per far commuovere il paese.

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