domenica 15 aprile 2012

Reggio Calabria, Aggressione Omofoba e Beffa in Ospedale


Il cuore del sud Italia può essere aperto nei confronti di una parte della comunità GLBT, come l'ancestrale rispetto che alcuni napoletani hanno per i classici "femminielli", ma può essere anche foriero di minacce e di inquietudine a causa di un orientamento sessuale sbandierato senza troppi problemi.  

E' stato questo il motivo per il quale un nuovo attacco omofobo si è manifestato recentemente a Reggio Calabria, ai danni di Claudio, un ragazzo che non si è mai vergognato, giustamente della sua omosessualità, ed anzi si divertiva spesso anche ad organizzare spettacoli di drag queen.  

E' bastato rispondere alle minacce verbali di un gruppo di bulletti durante una serata tranquilla passata con gli amici per innescare una provocazione fisica: un pugno gli ha rotto il naso e l'ha fatto urtare contro i vetri del locale, con la necessità di chiamare immediatamente i soccorsi.  

Peccato che in ospedale, oltre alle cure necessarie e alla prognosi di 30 giorni che ha immediatamente fatto scattare la denuncia, Claudio non abbia trovato anche il conforto necessario che auspicherebbe di ricevere una vittima di un atto di omofobia così gratuito e terribile.  

L'infermiere che assisteva il medico che lo stava curando infatti, gli ha consigliato una terapia ormonale e psicologica per guarire dall'omosessualità, così che non avrebbe avuto più il rischio di essere picchiato per strada: una pugnalata verbale più dolorosa di un pugno in faccia, oltre il danno l beffa.

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